Michael Keaton
Ecco Michael Keaton al The Tonight Show con Jay Leno nel 1991, anche se qualcosa in lui emana ancora pura energia anni ’80. Forse è l’atmosfera, forse l’attaccatura dei capelli che resiste giusto il tanto da ricordare i suoi tempi di Beetlejuice e del primo Batman. È un look sospeso tra due decenni: un po’ classico fascino hollywoodiano, un po’ anticonvenzionale protagonista. Già allora, il carisma di Keaton non era mai legato a una chioma folta. La sua arguzia e intensità lo rendevano immediatamente memorabile, qualunque fosse l’acconciatura.
Con il passare del tempo, Keaton ha abbracciato il suo aspetto stempiato—e onestamente, è la versione migliore di sé. C’è una quieta sicurezza nel modo in cui lo porta, una sorta di serietà senza fronzoli che si adatta perfettamente ai personaggi complessi e spesso imprevedibili che interpreta. Da ex supereroi tormentati a cattivi ruba-scena, l’approccio minimalista funziona a suo favore. Keaton non ha bisogno dei capelli di un tradizionale protagonista per dominare lo schermo, solo di quell’inconfondibile presenza e di un pizzico di grinta.