Domande al ritorno
Quando George finalmente rientrò, Martha era esausta e in preda al panico. «Cosa ti ha trattenuto così a lungo?!» urlò, a malapena in grado di tenere il bicchiere fermo. Il suo polso era crampi, il braccio tremava per la fatica. Indicò disperatamente il lavandino. «Prendi il mio posto adesso!»
Ma invece di correre ad aiutarla, George rimase lì, con gli occhi spalancati e incerti. Perché non la stava aiutando? Perché si comportava come se avesse paura anche lui di quella cosa? La tensione nella stanza si fece più densa. Qualunque fosse quell’animale, non era solo pericoloso, sembrava spaventare persino gli esperti.
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