Il grido della consolle a tetto


In questo inaspettato sviluppo, è difficile dire se sia la consolle a tetto, caduta improvvisamente dal soffitto, ad essere scioccata, o se siano i passeggeri ad essere spaventati. Le luci e il vano portaoggetti capovolti sembrano anche un robot che urla, sorpreso di essere stato scoperto. Ad essere onesti, la sua espressione realistica è stranamente adorabile, un po’ spaventata ma con l’impressione di un nano amichevole.
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Questo quadro assomiglia in qualche modo al famoso “Urlo” di Edvard Munch. Solo che non ci sono mani ad accompagnare l’espressione dell’urlo.
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