Le scuse balbettanti di Jake
Le parole di Jake si ingarbugliavano mentre si dibatteva in un’apologia goffa. “Ehi, scusa… non sapevo… non volevo mancare di rispetto,” balbettò, la consapevolezza del suo errore che si imponeva come un peso pesante. Si poteva leggere lo shock e il rimpianto sul suo viso mentre elaborava l’entità del suo sbaglio. L’arroganza che lo aveva un tempo definito sembrava sgretolarsi mentre stava lì, cercando di ritirare ciò che aveva così sconsideratamente buttato fuori prima.
Era uno spettacolo triste, guardare Jake in quel momento, intrappolato nelle scomode conseguenze della sua stessa spavalderia. Il suo viso arrossiva per l’imbarazzo mentre faceva un passo indietro, desiderando chiaramente di scomparire. Il motociclista un tempo sicuro di sé era ora ridotto a una figura piccola e impacciata accanto a McClain, la cui compostezza non faceva che amplificare lo scomponimento di Jake. Aveva capito troppo tardi di aver scelto l’uomo sbagliato con cui scherzare, e ora, le conseguenze delle sue parole erano inevitabili.